Il senso vero del nostro incontro: LA PARROCCHIA SI SCOPRE UNA COMUNITA’. Scoprirsi comunità vuol dire ACCETTARE CHE L’AMORE SIA IL COLLANTE DEL NOSTRO STARE INSIEME. I pagani del tempo di Roma, della prima comunità cristiana dicevano: GUARDATE COME SI AMANO! Era un comportamento che creava scandalo, cioè non trovavano una spiegazione dal momento che per loro era giustificata la schiavitù. Spero che anche la nostra Comunità Parrocchiale rinnovi lo stesso scandalo nel nostro tempo.
L’Amore non è solo il collante che ci unisce, ma è anche IL MOTORE CHE CI SPINGE AD AMARE GLI ALTRI. Come? Dedicando un poco del nostro tempo a concretizzare il messaggio: AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO. Agendo in questo modo siete testimoni credibili che l’amore verso noi stessi e verso i fratelli E’ POSSIBILE!.
Forse vi state chiedendo, ma chi può insegnarci questo amore? La risposta la conoscete: GESU’! Qual è la caratteristica dell’amore che Lui ci insegna? AMA A FONDO PERDUTO. IL SUO AMORE NON DIPENDE DAL SUCCESSO. Non si è mai lamentato dicendo: I0 AMO, MA NON MI SENTO RICAMBIATO. Ama anche chi non la pensa come Lui.
Tutti voi che siete qui, siete testimoni credibili del messaggio di amare il prossimo. Il prossimo lo si ama non solo a livello personale; lo si ama collaborando alla creazione e alla conservazione di attività che favoriscano la crescita umana e spirituale DI TUTTI, IN PARTICOLARE DELLE NUOVE GENERAZIONI. Questo è il vero significato della parola CHIESA in generale, in particolare: PARROCCHIA.
Quanto vi sto’ raccontando è ciò che ha fatto Gesù: ha trasmesso ai suoi discepoli le idee ricevute dal Padre perché le facessero conoscere a tutti gli uomini. Non le hanno solo annunciate ma le hanno testimoniate anche versando il loro sangue, così come era capitato a Gesù.
Quali atteggiamenti sono da evitare nei vari gruppi?
LA PRESUNZIONE di sentirsi il Migliore e pretendere di essere riconosciuto tale. Questi atteggiamenti creano disagio e, a lungo andare,
rendono l’ambiente triste e oppressivo, uccidendo la gioia di donare un poco del nostro tempo e delle nostre capacità. Impariamo ad accoglierci
come dono.
LA CRITICA DEMOLITRICE INCAPACE DI RICOSTRUIRE. La reazione migliore è quella di lasciarli soli in modo che non abbiano seguito e non si creino dei gruppi che si combattono tra loro. Anche Gesù ha vissuto questa esperienza con Giuda; non lo ha cacciato perché sapeva che colui che critica, accorgendosi che non ha un seguito, capirà da solo che si trova in un posto sbagliato….e se ne andrà per la sua strada. Si ad una critica serena ma soprattutto umile e intelligente, capace non solo di proporre ma anche di ascoltare non dimenticando mai che l’obiettivo che ci deve guidare è il bene della comunità.
RISPETTARE COLORO CHE HANNO LA RESPONSABILITA’ DI GUIDARE I VARI GRUPPI. E’ bene chiarire che coloro che guidano sono persone che hanno dato e danno più disponibilità. Presuppone che il rispetto sia il nostro grazie per quanto fanno e per il tempo che dedicano. Nel tempo sono anche cresciute le competenze che dovrebbero migliorare tutta la struttura delle varie attività in essere.
COLORO CHE GUIDANO DEVONO ESSERE CAPACI DI ASCOLTARE, di non essere presuntuosi, di rispettare le diverse competenze che sono presenti nei vari gruppi. Nel dialogo rispettoso si può crescere insieme per offrire un servizio migliore alla comunità. Chiudo con un augurio: SERVIRE DIO NELL’UOMO. Qualunque sia il vostro rapporto con la fede, non vergognatevi mai di Gesù Cristo. L’ augurio lo estendo ai catechisti, alla Comunità Giovanile, al Gruppo Scout, alla Confraternita di Sant’Efisio, ai
Diversamente Giovani, agli operatori Caritas, a coloro che con grande sacrificio tengono vivo il servizio del Taxi Solidale, alla PGS Audax, ai vari gruppi musicali e teatrali, a tutte le persone che curano con amore gli ambienti parrocchiali in particolare gli ambienti di culto, a coloro che portano l’Eucaristia come sollievo al dolore e spesso alla solitudine. A tutti il mio grazie fraterno e riconoscente e continuiamo a camminare insieme per quanto ancora mi sarà concesso.
Inaugurazione anno sociale parrocchiale